La ricerca clinica

La ricerca clinica è qualsiasi ricerca condotta sull’uomo (sano o malato).
I suoi obiettivi sono quelli di migliorare la conoscenza delle malattie, testare nuovi trattamenti, dispositivi medici o metodi diagnostici per garantire una migliore cura dei pazienti.
Quali tipi di studi clinici esistono?
Esistono due tipi principali di studi clinici:
Studi clinici osservazionali: hanno l’obiettivo di migliorare la conoscenza della malattia e la sua evoluzione nel tempo. I partecipanti vengono monitorati negli anni per comprendere e caratterizzare quali fattori genetici o ambientali possano contribuire all’insorgenza o al decorso della malattia (es. mutazioni genetiche ereditarie, esposizione a sostanze nocive, stili di vita).
Studi clinici interventistici (trial clinici o sperimentazione cliniche): hanno l’obiettivo di fornire una dimostrazione scientifica dell’efficacia e della sicurezza di un nuovo farmaco, di un nuovo dispositivo o di una nuova metodologia di gestione nel contesto di una malattia.
Gli studi clinici interventistici sono necessari affinché una nuova molecola/farmaco o un nuovo dispositivo medico possa essere disponibile al paziente. Devono seguire processi rigorosi e controllati per garantire la massima sicurezza per i pazienti e possono durare molto a lungo (diversi anni).
Gli studi interventistici si articolano in quattro fasi. Ogni fase è disegnata per rispondere a una diversa domanda sperimentale.
Le 4 fasi degli studi interventistici
Verifica la sicurezza di un farmaco in un piccolo gruppo di soggetti e identifica eventuali eventi avversi
Studia la sicurezza, la tollerabilità di un farmaco, determinandone la dose migliore possibile in un gruppo poco numeroso di pazienti; inizia a comprendere l’effetto e la possibile efficacia di un farmaco.
Verifica l’efficacia di un farmaco in un gruppo più ampio di pazienti e monitora gli effetti collaterali.
Studia un farmaco successivamente alla sua messa in commercio per comprenderne i benefici e gli effetti collaterali a lungo termine (farmacovigilanza).

Sperimentazione clinica: cosa significa e chi può partecipare?
Data l’eterogeneità della SLA l’identificazione di biomarcatori risulta di fondamentale importanza sia per monitorare il decorso della malattia che per sviluppare nuovi trattamenti, oltre che per permettere una diagnosi tempestiva.

Per poter avviare una sperimentazione clinica deve esserci innanzitutto un forte razionale scientifico, dimostrato da dati solidi pubblicati e condivisi con il resto della comunità scientifica.
Quando le basi sono sufficientemente solide per procedere con una sperimentazione, il clinico responsabile dello studio deve definire un protocollo, ovvero un piano dettagliato di come avverrà lo studio: quanti pazienti coinvolgere (definito da analisi statistica), che tipo di pazienti (criteri di inclusione ed esclusione), quali parametri misurare per valutare che quel trattamento sia in primo luogo sicuro e in secondo luogo efficace (biomarcatori), durata del trattamento per avere risultati significativi, costo del trattamento.
Le autorità regolatorie hanno il compito di definire le regole comuni da seguire e di vigilare perché queste regole vengano sempre rispettate e perché la salute dei pazienti sia sempre salvaguardata. Inoltre, le autorità devono approvare il protocollo e tutta la documentazione a riguardo perché il trial possa avviarsi.
Una volta che si è ottenuto il permesso di iniziare lo studio, il clinico responsabile e i collaboratori nei diversi centri selezionati possono coinvolgere i pazienti. Innanzitutto, devono valutare clinicamente il paziente e stabilire se il profilo clinico rispetti i criteri di inclusione di uno studio clinico attivo nel centro di riferimento (es. storia clinica, sintomatologia, patologie pregresse, farmaci assunti).
I criteri di inclusione e di esclusione sono elencati nel protocollo dello studio e sono fondamentali per rendere massima la sicurezza del paziente.
Nel caso in cui sia stato identificato uno studio clinico adatto al profilo del paziente, il clinico deve spiegare il protocollo di studio al paziente e raccogliere il suo consenso informato, ovvero una dichiarazione in cui il paziente conferma di essere consapevole dello studio, del suo protocollo ed è favorevole a partecipare.
Nel centro clinico di riferimento potrebbero essere presenti più studi a cui partecipare: il clinico deve considerare per quale studio clinico il paziente è più idoneo.
La partecipazione ad uno studio clinico è sempre volontaria e il paziente può in ogni momento revocare il suo consenso ed uscire dalla sperimentazione.
Inoltre, uno studio clinico deve garantire la privacy del paziente ed essere coperto da assicurazione.
Durante la sperimentazione, il protocollo deve essere seguito in maniera rigorosa da tutti gli specialisti coinvolti. I ricercatori devono riportare periodicamente i risultati e devono interrompere lo studio se uno dei gruppi sperimentali mostra eventi avversi significativi.
http://www.ecranproject.eu/it/content/gli-studi-clinici-sono-sicuri
Gli studi clinici controllati sono gli studi in cui oltre al gruppo di pazienti trattati è presente un gruppo di controllo a cui viene somministrata una sostanza non attiva (placebo).
Il gruppo controllo è un gruppo di pazienti con caratteristiche simili al gruppo di pazienti che riceverà il trattamento e il suo coinvolgimento nello studio è fondamentale per valutare sicurezza ed efficacia del farmaco o del trattamento.
Gli studi clinici randomizzati sono studi in cui la suddivisione in gruppi (o bracci) di trattamento e/o placebo è casuale.
Il numero totale dei pazienti da includere nello studio e come suddividerli nei diversi bracci è soggetto di una approfondita analisi biostatistica, e deve essere dettagliato nel protocollo, così come il tipo di analisi statistiche da effettuare per determinare il raggiungimento o meno degli obiettivi prefissati (endpoint primari e/o secondari).
Studia un farmaco successivamente alla sua messa in commercio per comprenderne i
Per garantire una migliore valutazione degli effetti e per diminuire le possibili interferenze, gli studi sono spesso condotti in cieco (blind study): una o più parti coinvolte nello studio non sanno se è stato assegnato il placebo o il trattamento, e a quale dose.
Possono essere:
- singolo cieco, ignoto al paziente
- doppio cieco, ignoto sia al paziente che al medico fino al termine della sperimentazione. In caso di necessità si potranno comunque ricavare dai diversi documenti compilati dai medici informazioni relative al tipo di trattamento. Il doppio cieco è fondamentale per avere risultati affidabili.
- triplo cieco: se né gli sperimentatori, né i partecipanti, né coloro che valutano i risultati (per esempio li elaborano statisticamente) conoscono il tipo di trattamento assegnato.
Studio in aperto (open-label trial): senza gruppo di controllo e senza cieco.
Ad ogni visita, il medico che conduce lo studio inserirà in un file i dati relativi al paziente e i codici del trattamento somministrato. Il file verrà esaminato alla chiusura dello studio o ad intervalli specifici se ci sono indicazioni di possibili problemi di sicurezza.
Le piattaforme multi-trial sono piattaforme innovative che permettono di valutare contemporaneamente diverse molecole, ottimizzando i tempi, le risorse e diminuire al minimo i pazienti del gruppo controllo.
Negli ultimi anni sono nate in Stati Uniti, Gran Bretagna ed Europa, come ad esempio quelle sviluppate dall’Healey Center for ALS negli Stati Uniti, o MND-SMART in Gran Bretagna e TRICALS MAGNET in Europa.
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Si ritiene che la maggior parte dei casi di SLA sia causata da una serie di fattori che insieme contribuiscono alla sua insorgenza, come predisposizione genetica, fattori ambientali e stile di vita.
Per approfondire
MECCANISMI MOLECOLARI
