ARCI – Come le alterazioni dell’espressione degli RNA sono coinvolte nell’eziopatogenesi della SLA

ARCI – Come le alterazioni dell’espressione degli RNA sono coinvolte nell’eziopatogenesi della SLA

PRINCIPAL INVESTIGATOR

Irene Bozzoni, Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”, Università degli Studi La Sapienza, Roma

VALORE

240.000 euro 

DURATA

36 mesi

AMBITO DI RICERCA

Ricerca di base

BACKGROUND

Nella SLA i motoneuroni vanno incontro a degenerazione causando atrofia muscolare, debolezza e infine paralisi muscolare. Alcuni geni responsabili dell’insorgenza della patologia, come ad esempio FUS e TDP-43, svolgono un ruolo importante nel metabolismo dell’RNA e nella regolazione di molti processi cellulari, causando ad esempio alterazioni dell’espressione genica e del trasporto intracellulare.

OBIETTIVI

L’obiettivo di questo progetto è stato identificare in cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC) derivate da fibroblasti di pazienti con SLA portatori di mutazioni dei geni FUS o TDP43, quali siano i processi molecolari che alterano la funzione e la sopravvivenza dei motoneuroni per poter comprendere come si inneschi ed evolva la malattia. In particolare, è stato analizzato come queste mutazioni alterino nei motoneuroni l’espressione sia di RNA che codificano per proteine, sia di RNA non codificanti che regolano l’espressione genica (chiamati microRNA e long non-coding RNA). I risultati di queste analisi hanno portato all’individuazione di RNA non codificanti differenzialmente espressi nei modelli cellulari di SLA rispetto ai controlli. Inoltre, sono stati identificati nuovi circuiti di regolazione dell’espressione genica, e quindi di nuove funzioni cellulari, che sono alterate alterati in presenza della mutazione nella proteina FUS. La caratterizzazione delle molecole coinvolte nella regolazione di questi circuiti ha permesso di comprendere alcuni meccanismi che giocano un ruolo cruciale per l’attività dei motoneuroni e che potranno essere bersaglio di futuri interventi terapeutici.
Inoltre, l’identificazione di RNA espressi a livelli differenti in condizioni normali e patologiche potrebbe permettere di diagnosticare la patologia nelle sue fasi precoci e di seguirne la progressione.

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