HyperALS – Modulazione dell’ipermetabolismo e dell’ipereccitabilità come strategia per combattere la neurodegenerazione nella SLA

HyperALS – Modulazione dell’ipermetabolismo e dell’ipereccitabilità come strategia per combattere la neurodegenerazione nella SLA

PRINCIPAL INVESTIGATOR

Alberto Ferri, Istituto di Farmacologia Traslazionale, CNR, Roma

PARTNER

Nicola Biagio Mercuri, Dipartimento di Medicina dei Sistemi, Università di Roma Tor Vergata

Jean Philippe Loeffler, Délégation Régionale INSERM Grand Est, Francia

VALORE

228.000 euro 

DURATA

44 mesi

AMBITO DI RICERCA

Ricerca pre-clinica

BACKGROUND

Circa 2/3 dei pazienti con SLA mostra caratteristiche di iper-metabolismo, cioè utilizza più energia di quella necessaria, nonostante la progressiva riduzione dell’attività fisica. Inoltre, i pazienti presentano un metabolismo difettoso, utilizzando i grassi come fonte principale di energia anziché il glucosio. Queste alterazioni possono essere alla base della maggiore eccitabilità neuronale e della progressiva perdita dei neuroni motori ed atrofia muscolare.
Il gruppo di ricerca ha verificato l’azione di 3 farmaci che agiscono sull’iper-metabolismo e sull’iper-eccitabilità neuronale nel modello murino di SLA SOD1G93A all’insorgenza dei primi sintomi motori (una condizione simile a quella dei pazienti alla diagnosi). Gli effetti di questi trattamenti sono stati studiati a livello molecolare, morfologico, metabolico ed elettrofisiologico su midollo spinale, giunzioni neuromuscolari e fibre del muscolo scheletrico e i risultati convalidati in altri modelli SLA e in cellule staminali derivanti dai pazienti indotte a differenziarsi in motoneuroni e fibre muscolari.

OBIETTIVI

Il progetto ha cercato di rallentare la progressione della malattia agendo sia sull’ipermetabolismo che sull’ipereccitabilità dei neuroni, alterazione tipiche della SLA.
E’ stato dimostrato che la somministrazione di un farmaco, la Trimetazitina, in modelli murini di SLA all’esordio dei sintomi diminuisce l’ipermetabolismo e potenzia la produzione di energia sia nei neuroni che nei muscoli. Il trattamento ha migliorato significativamente le prestazioni locomotorie, mostrando un forte effetto neuroprotettivo.

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