Antonio Orlacchio

Sono nato a Perugia e ho 53 anni.
La decisione di diventare ricercatore nasce da una passione per la scoperta e la conoscenza, unita al desiderio di contribuire all’avanzamento scientifico e intellettuale.
Ciò che più motiva nel mio lavoro è questa passione, ma anche la soddisfazione nel risolvere problemi e superare sfide intellettuali, e l’impatto positivo che la mia ricerca può avere sulla società.
Il finanziamento ricevuto da AriSLA consentirà di indagare ambiti di ricerca innovativi e originali, fondamentali per la diagnosi e la comprensione della progressione della SLA, permettendo interventi più tempestivi e mirati.
CI RACCONTA IL SUO PERCORSO DI STUDI?
Ho effettuato un periodo di ricerca all’estero in Canada presso l’University of Toronto dove ho lavorato per oltre cinque anni collaborando con alcuni tra i maggiori esperti mondiali di neurogenetica.
HA UN MODELLO DI RIFERIMENTO?
Il mio modello di riferimento è un insieme di scelte, presupposti e approcci che guidano la mia professione e influenzano la mia interpretazione della realtà. In pratica, utilizzo schemi mentali e metodologie per strutturare il mio lavoro e ottenere risultati validi.
C’E’ UN INCONTRO CHE LE HA SEGNATO LA VITA?
L’incontro con un collega all’estero che ha riconosciuto il mio potenziale, guidandomi nel mondo della ricerca. Questo incontro ha portato a nuove passioni, scoperte e a un percorso professionale ricco di sfide e soddisfazioni.
PERCHE’ STUDIA LA SLA?
Per comprenderne le cause, i meccanismi che la innescano e per sviluppare terapie efficaci per rallentare o curare questa terribile malattia neurodegenerativa.
COSA LA COLPISCE DELLE PERSONE CON SLA?
Ho visitato molte persone con SLA e mi colpiscono la loro paura e sconforto, anche dei loro familiari. Ma come spesso dico durante le visite, bisogna avere fiducia nella ricerca e affrontare giorno per giorno la sfida contro questa malattia.
CHE CONTRIBUTO IMMAGINA DARA’ ALLA SUA RICERCA IL GRANT VINTO CON ARISLA?
In primo luogo, il grant vinto con AriSLA permetterà di sviluppare ulteriormente aree di studio promettenti e basate su dati preliminari solidi. Inoltre, il finanziamento ricevuto consentirà di indagare ambiti di ricerca innovativi e originali, fondamentali per la diagnosi e la comprensione della progressione della SLA, permettendo interventi più tempestivi e mirati. In futuro questo potrà portare a scoperte che avranno un impatto diretto sulla vita dei pazienti affetti da questa malattia.
Grazie al finanziamento AriSLA crede che in futuro avrà l’opportunità di accedere ad altri fondi?
Il grant di AriSLA permette di sperimentare idee innovative e sviluppare ambiti di studio promettenti, aumentando le possibilità di ottenere finanziamenti da diverse fonti. Inoltre, il fatto che AriSLA indichi linee di ricerca prioritarie con potenziale impatto sulla malattia aiuta a concentrare gli sforzi e ad attrarre l’attenzione di potenziali finanziatori.
QUALI SONO LE SUE PASSIONI O GLI HOBBY? INCIDONO IN QUALCHE MODO NEL SUO LAVORO DI RICERCATORE?
Nel tempo libero amo dedicarmi alla mia passione per il cinema. I miei hobby e le mie passioni hanno un impatto positivo sul mio lavoro di ricercatore, sia a livello personale che professionale, fornendo benefici come il miglioramento delle capacità di problem-solving, la promozione della creatività e il supporto nel mantenimento di un sano equilibrio vita-lavoro.
SOGNO NEL CASSETTO?
Il mio sogno è di contribuire ad una scoperta scientifica rivoluzionaria, che possa avere un impatto positivo sulla vita delle persone con SLA.