Rosanna Piccirillo

Coordinatrice del progetto ‘MyoMusALS’. Ricercatrice presso il Centro di Ricerca per la SLA dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano.

Sono nata a Milano e ho 46 anni. Sono diventata ricercatrice perché ero molto interessata a capire perché insorgono le malattie da un punto di vista molecolare. Sono felice che anche mia sorella minore sia stata contagiata dal mio entusiasmo per la ricerca e ora studia i tumori al cervello ad Albuquerque (New Mexico, USA) come Assistant Professor.

Studio la SLA perché spero di poter contribuire a individuare delle risposte concrete per chi convive con questa patologia.

A motivarmi nel mio lavoro di ricercatrice è lo sguardo dei malati che mi guardano e ripongono molta speranza in me e nel mio team. 

Nelle occasioni di incontro con i pazienti, mi ha colpito il loro desiderio di comunicare in ogni modo e di creare un ponte o dialogo con noi ricercatori.

Mi sono laureata nel 2001 in Biotecnologie mediche e dopo un dottorato di Ricerca/PhD al San Raffaele di Milano su una malattia genetica rara sono partita per gli Stati Uniti, prima a Los Angeles (UCLA) poi Boston (Harvard Medical School), dove sono tornata dopo 5 anni nel 2012. Lì mi sono specializzata nello studio del muscolo scheletrico.

Il mio modello di riferimento è il Prof. Alfred L. Goldberg, mio capo all’ Harvard Medical School per cinque anni: lui è lo scopritore del proteasoma, componente fondamentale della cellula per lo smaltimento delle proteine a livello intercellulare. È stato un grande mentore per me e l’incontro con lui ha segnato certamente il mio percorso professionale.

Grazie al progetto di ricerca finanziato da AriSLA, che ringrazio per avermi dato fiducia, sono convinta che potremo contribuire a trovare un biomarcatore precoce e un nuovo bersaglio molecolare per questa insidiosa malattia, per cui finora non esistono terapie efficaci per contrastarla. I dati sperimentali che produrrò grazie al finanziamento AriSLA saranno propedeutici anche per chiedere altri finanziamenti e approfondire le nostre ricerche.

Tra le mie passioni, c’è quella di giocare a scacchi, che amo molto: le strategie per vincere influenzano il mio modo di fare ricerca e raggiungere l’obiettivo per fare scacco matto alla malattia.

Il mio sogno nel cassetto è contribuire a trovare una terapia efficace per la SLA!

(data pubblicazione 15/2/2024)

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