I progetti finanziati con il Bando AriSLA 2022

I progetti finanziati con il Bando AriSLA 2022

Con il nostro quindicesimo Bando abbiamo finanziato 6 innovativi progetti di ricerca per un valore totale di 883.800 euro, che coinvolgono 12 gruppi di ricerca distribuiti tra Cagliari, Catania, Modena, Padova, Roma e Trieste.

FULL GRANT

NOSRESCUEALS – Il progetto, coordinato da Emanuele Buratti dell’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB), Trieste, continua il filone di ricerca avviato con lo studio finanziato da AriSLA ‘ PathensTDP’, con cui è stato identificato un gene, NOS1AP, la cui espressione è ridotta nei pazienti con SLA e che potrebbe essere in grado di ridurre la tossicità legata alla perdita di funzione di TDP-43 nelle cellule neuronali dei pazienti.  Questo nuovo progetto si pone l’obiettivo di comprendere la struttura e il ruolo fisiologico di NOS1AP nell’organizzazione del sistema motorio, per poter identificare piccole molecole che possano aumentarne l’espressione nelle cellule.

(Partner: Patrizia Longone, IRCCS Santa Lucia Roma e Fabian Feiguin Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Cagliari Progetto di ricerca di preclinica, valore 240.000 euro. Durata 36 mesi).

SUMOsolvable – A coordinare il progetto è Serena Carra dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia che in questi anni, insieme al suo gruppo di ricerca, si è occupata di studiare i meccanismi di aggregazione, sequestro e smaltimento delle proteine, che possono essere all’origine della formazione di aggregati della proteina TDP-43, presenti sia delle forme sporadiche che di quasi tutte le forme familiari. L’obiettivo del progetto è studiare se e come la modificazione chimica della proteina TDP-43, definita SUMOilazione, sia in grado di mantenerne la solubilità in condizioni di stress, e come questa modificazione influenzi la sua aggregazione e la funzionalità nel metabolismo dell’RNA (molecola implicata in vari ruoli biologici di codifica e decodifica dei geni).

(Partner: Emanuele Buratti, International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) di Trieste e Alessandro Rosa, Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”, Università La Sapienza, Roma. Progetto di ricerca di base, valore 240.000 euro. Durata 36 mesi).

 SYMP – ALS – Questo studio è coordinato da Tania Zaglia del Dipartimento di Scienze Biomediche, dell’Università degli Studi di Padova e si pone l’obiettivo di determinare il ruolo dei neuroni simpatici (NS) nella SLA e studiare mediante modelli preclinici e cellulari, quali aspetti della SLA possono essere attribuiti alla degenerazione dei NS. Inoltre, in una coorte di pazienti affetti da SLA si cercherà di correlare l’alterazione del sistema nervoso simpatico allo stadio e ai meccanismi alla base della patologia allo scopo di identificare nuovi biomarcatori diagnostici e bersagli terapeutici e comprendere se la modulazione dei NS possa rappresentare un’ulteriore opzione terapeutica per migliorare la qualità̀ e l’aspettativa di vita dei pazienti.

(Partner: Antonio Musarò, Dip. di Scienze Anatomiche Istologiche Medico Legali e dell’Apparato Locomotore- sezione Istologia ed Embriologia dell’Università di Roma la Sapienza, Gianni Sorarù, Ambulatorio delle Malattie del Motoneurone, Clinica Neurologica, Dipartimento di Neuroscienze, Azienda Ospedale – Università di Padova. Progetto di ricerca di base, valore 234.300 euro. Durata 36 mesi).

Il Responsabile scientifico di Fondazione AriSLA, Anna Ambrosini: “Gli studi finanziati con il Bando AriSLA 2022 cercheranno di ridurre la tossicità legata ad alterazioni della proteina TDP-43, coinvolta sia nelle forme sporadiche che familiari della malattia, studieranno il ruolo di mutazioni genetiche recentemente individuate che causano la malattia, e cercheranno di comprendere quale sia il contributo dei neuroni simpatici, del muscolo e di proteine coinvolte nello sviluppo e organizzazione del sistema nervoso nell’insorgenza e progressione della malattia”.

PILOT GRANT

MotorTBK1 – Il progetto di ricerca coordinato da Valeria Gerbino dell’IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma si pone l’obiettivo di valutare gli effetti sulla vitalità cellulare e l’aggregazione proteica della perdita di funzione del gene TBK1, un gene fondamentale nei processi di rimozione degli aggregati proteici oltre che della regolazione dell’immunità innata, che quando mutato è causa della SLA nell’uomo. Inoltre, verrà studiato l’effetto della perdita di funzione TBK1 in presenza di mutazioni in altri geni SLA (TDP-43 e C9orf72), per verificare l’ipotesi che questa combinazione renda più grave la neurodegenerazione e quindi la malattia. (Progetto di ricerca di base, valore 60.000 euro. Durata 12 mesi).

 SHHield Lo studio, coordinato da Rosario Gulino del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Università degli Studi di Catania, ha lo scopo di studiare l’azione di una molecola in grado di mimare le funzioni della proteina Shh in modelli animali con mutazione di SOD1, e verificarne l’effetto sulla progressione della malattia tramite test comportamentali. Da studi recenti è, infatti, emerso che la proteina Sonic hedgehog  (Shh), coinvolta nella funzionalità dei neuroni e delle cellule staminali neurali,  potrebbe essere coinvolta nella SLA, ma i meccanismi attraverso i quali potrebbe agire sono ancora poco noti. Verranno valutati i meccanismi d’azione e gli effetti funzionali della molecola studiata, tramite esami istologici e biochimici su tessuti muscolare e nervoso isolati dai modelli animali. (Progetto di ricerca di base, valore 49.500 euro. Durata 12 mesi)

 SRXinALS‘ – Il progetto, coordinato da Bert Blaauw del Venetian Institute of Molecular Medicine, Padova, intende determinare quanto la miosina, proteina responsabile della generazione della forza nel muscolo scheletrico, contribuisca all’aumento del metabolismo osservato nei pazienti con SLA e come questo sia correlato alle disfunzioni muscolari nei pazienti e alla progressione della malattia. Verranno analizzate biopsie muscolari prelevate da pazienti e soggetti sani per determinare quanto e perché il consumo di energia della miosina sia alterato e se sia possibile modularlo attraverso l’uso di una piccola molecola. (Progetto di ricerca di base, valore 60.000 euro. Durata 12 mesi).

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